Conto Termico aggiornato per il 2016
Il Ministero dello Sviluppo Economico, a valle della consultazione pubblica conclusa lo scorso 28 febbraio, ha messo a punto la nuova versione del Conto Termico. Il nuovo decreto, volto a valorizzare questo tipo di incentivo molto efficace ma sottoutilizzato principalmente per la complessità burocratica per l’ottenimento dell’incentivo stesso, è stato previsto nella legge di conversione dello Sblocca Italia (Legge 164/2014) e verrà pubblicato nei primi mesi del 2016.
Le somme a disposizione nel Conto Termico aggiornato per il 2016, sono 900 milioni di euro annui, di cui 700 milioni per privati e imprese e 200 per le pubbliche amministrazioni.
Di seguito si elencano le novità rispetto alla versione in vigore del 2012, del Conto Termico aggiornato per il 2016:
1. vengono introdotte tre nuove tipologie di intervento incentivabili, ma solo per le pubbliche amministrazioni:
– trasformazione in “edifici a energia quasi zero”
– sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti
– installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici degli edifici, di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore
2. le somme incentivate raggiungono importi più interessanti in modo da coprire, nella maggior parte dei casi, il 40% del costo degli interventi. In nessun caso l’incentivo può superare il 65% dell’importo speso per l’intervento
3. Per importi fino a 5.000 euro, sia per i privati che per le pubbliche amministrazioni, vengono corrisposti in una unica rata
4. I termini per l’erogazione dell’incentivo dalla conclusione della procedura vengono dimezzati, passando da 180 giorni a 90
5. Il GSE predisporrà la modulistica semplificata per la presentazione della domanda di incentivo per interventi di ridotte dimensioni sia per le Pubbliche Amministrazioni che per i privati
6. Saranno ammesse spese pagate online e con carta di credito in aggiunta al classico bonifico bancario
7. Eliminata l’iscrizione ai registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa con potenza termica superiore a 500 kW
La bozza deve ancora essere approvata dai ministeri competenti e poi passare per la Conferenza Stato-Regioni.